Come smaltire le vecchie lampadine
Il professor Bellavista napoletano D.O.C., usava conservare le lampadine fulminate per poi buttarle giù dal balcone a Capodanno. Queste producevano un botto simile a quello dei petardi, ma erano molto più economiche e meno pericolose.Dagli anni 80 di tempo ne è passato e anche il professor Bellavista (al secolo Luciano De Crescenzo) oggi è dell’idea che le lampadine non più funzionanti non vanno lanciate dal balcone, ma smaltite con cura.
Le sorgenti di luce oggi alimentano un mercato di 130 milioni di pezzi tra tubi fluorescenti, lampade a risparmio energetico, luci a led e lampadine a incandescenza, ormai quasi in disuso dati gli alti costi di produzione e in consumi.
Lo smaltimento come per quasi tutti i materiali, è regolato dalle attuali norme dispositive a salvaguardia dell’ambiente, ma anche i risvolti economici del materiale di consulta non sono trascurabili: nel 2016 oltre il 97% delle lampadine in disuso sono state recuperate. A riprova del business legato alla raccolta delle lampadine esauste, vi è la costituzione di numerosi consorzi atti al recupero e lo smaltimento di queste.
Le vecchie lampadine a incandescenza sono composte da vetro, rame e un filamento di tungsteno inseparabili e vanno pertanto buttate negli appositi contenitori dei consorzi o delle isole ecologiche.
In ogni caso non figurano tra i materiali in elenco sul RAEE (Rifiuti Apparecchiaure Elettriche ed Elettroniche), dove però è previsto lo smaltimento delle lampade di ultima generazione e i tubi a fluorescenza (neon).
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In particolare alla voce R5 del RAEE sono elencate tubi e lampade fluorescenti, lampade a scarica, a vapori di sodio, a led e ad alogenuri metallici. Tutte le lampade a risparmio energetico, ad eccezione del led, contengono mercurio, anche se in piccole quantità e pertanto fanno parte di quei prodotti definiti altamente contaminanti per l’ambiente. Il mercurio è considerato un inquinante definitivo, ossia permanente al punto che ultimamente è stato bandito e sostituito da altri materiali laddove possibile (i moderni termometri contengono gallio o galinstano).
Le lampade ad incandescenza e alogene non figurano in elenco e non sarebbero soggette a raccolta differenziata. Tuttavia anche se non obbligatorio, depositarle negli appositi contenitori presso le isole ecologiche rimane un atto dovuto verso l’ambiente, un gesto di civiltà.
[info ]Leggi anche: Sostituire le lampade alogene con i led [/info]Alla voce R4 del RAEE insieme ai piccoli elettrodomestici, materiale informatico, prodotti di consumo, l’elenco cita gli apparecchi di illuminazione, riferendosi ad abat jour, portalampade, e altri elettrodomestici dotati di luci incorporate, e tutto quanto non specificato negli altri elenchi. A quest’ultima voce potrebbero essere assimilate le tante cineserie quali giochini laser e altri apparecchietti dotati di luci, comunque contenenti batterie alcaline insostituibili, che a loro volta contengono nichel, cadmio, mercurio, litio, zinco ed altri metalli pesanti.
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